Il Bluetooth è uno standard di trasmissione dati per reti wireless che permette di fare a meno di cavi, trasmettitori e ricevitori.
Per questa ragione, il Bluetooth è la tecnologia ideale per rendere più semplice l’uso di dispositivi mobili e portatili come smartphone, cuffie, altoparlanti, smartwatch, e così via.
Da non confondere con il wireless a radiofrequenza, il trasferimento di dati tramite Bluetooth ha contribuito all’affermazione di abitudini che oggi consideriamo normali:
- rispondere a una chiamata dal polso;
- effettuare il pairing con un dispositivo senza fili;
- usare il computer a diversi metri di distanza.
Ma cos’è il Bluetooth?
Vediamolo nell’articolo! 😉
Bluetooth: perché si chiama così?
Operando in un range di frequenze compreso fra 2,4 GHz e 2,485 GHz, il Bluetooth è in tutto e per tutto un tipo di collegamento wireless che utilizza le onde radio.
Sviluppato dal Bluetooth Special Interest Group – di cui facevano parte diversi brand come Eriksson, Intel, IBM, Nokia – nasce con l’obiettivo di:
- risolvere il problema dei collegamenti cablati, troppo scomodi;
- creare uno standard unificato per le trasmissioni di dati senza fili.
Una storia interessante riguarda il nome stesso di questa tecnologia, che deriva dal re danese del decimo secolo Harald Blåtand.
Soprannominato “dente blu” o Bluetooth, era riuscito a unificare gran parte della Scandinavia in un unico regno, collegandone le varie aree.
Da un unificatore all’altro, la tecnologia Bluetooth si ripromette di collegare dispositivi diversi che presentano esigenze, funzionamento e modalità d’uso diverse.
Un po’ come Re Blåtand. 🙂
Lo stesso logo del Bluetooth è l’unione delle due rune ᚼ (H) e ᛒ (B), ovvero le iniziali dell’antico re.
Ed effettivamente, a pensarci bene il Bluetooth ne ha fatta di strada dalle sue prime versioni, fino a diventare una colonna portante di un mondo connesso e mobile. 😉
Versioni del Bluetooth
Come nel caso del PCI-Express e di altre tipologie di collegamento fra dispositivi, anche il Bluetooth si è evoluto molto negli ultimi anni.
Dalla versione 1.0 alla 3.0 passano circa 10 anni, con continui aggiornamenti riguardanti:
- qualità della trasmissione;
- velocità del trasferimento;
- riduzione della latenza.
Il Bluetooth 3.0 è infatti dell’aprile 2009 e offre una velocità massima di 24 Mbps, ovvero circa 3 MB al secondo.
Nel dicembre dello stesso anno viene invece introdotto il Bluetooth 4.0 Low Energy, in grado di garantire un consumo di energia inferiore.
Oggi, moltissimi dispositivi hanno ancora versioni successive ma che derivano da quest’ultima, come il Bluetooth 4.1 e il Bluetooth 4.2.
In particolare, quest’ultimo è presente ancora in molti altoparlanti che ho recensito, come JBL Charge 4 o Sony SRS-XB12.
Al contrario, oggi quasi tutte le cuffie e gli auricolari Bluetooth hanno la versione successiva, la 5.0.
Uscita nel 2016, migliora tutte le specifiche della tecnologia Bluetooth, dal consumo alla velocità di trasferimento, per offrire un’esperienza migliore.
Modelli come le Lenovo LP1S TWS o le Anker Soundcore Life Q30 beneficiano dei vantaggi dell’ultima versione e offrono migliori performance.
Vedendo la differenza di versioni, potrebbe sorgerti qualche dubbio sul perché. Tuttavia, è normale che cuffie e speaker Bluetooth siano diverse:
- da una parte, le casse sono trasportabili ma non necessitano di tutte le migliorie delle ultime versioni;
- dall’altra parte, invece, le cuffie sono a contatto costante con le tue orecchie e devono quindi offrire una qualità maggiore. 😉
Bluetooth: dispositivi supportati
Come da intenzione dei suoi creatori, a oggi il Bluetooth collega tantissimi dispositivi anche molto diversi fra loro.
Se per funzionare ha comunque bisogno di un chip integrato o di un dongle dedicato, è possibile usare la connessione Bluetooth con:
- PC desktop e laptop, tanto che anche Windows adesso integra una funzione che semplifica il collegamento con i device Bluetooth;
- accessori per computer, per esempio mouse e tastiere;
- dispositivi mobili come smartphone, smartwatch, fitness tracker, cuffie e altoparlanti;
- dispositivi audio anche fissi, come le Creative T100 nelle quali il Bluetooth è un’aggiunta molto apprezzata;
- accessori per il gaming;
- domotica.
E questo soltanto nel settore consumer. 😉
Per scoprire se il tuo dispositivo supporta la tecnologia, ti basterà cercare il simbolo del Bluetooth o anche il tasto per effettuare il pairing.
Conclusioni
Come hai potuto vedere, dalle sue origini il Bluetooth ha fatto tantissima strada.
Dalle suggestioni del Re Blåtand e del suo nome particolare, è arrivato a collegare una parte sostanziale della nostra vita in società.
Certo, non si tratta della tecnologia di connessione definitiva, perché:
- da un lato, il wireless a radiofrequenza è ancora indicato per alcuni contesti;
- dall’altro lato, i collegamenti cablati sono superiori per qualità e velocità di trasferimento.
Tuttavia, quando ascolti musica sulla metro con i tuoi auricolari TWS, o colleghi lo smartphone all’auto o, ancora, controlli le notifiche sullo smartwatch, avviene tutto grazie al Bluetooth.
Per questa ragione, su Roba da Informatici puoi trovare diverse guide e consigli per l’acquisto dedicati ai dispositivi Bluetooth, come:
- migliori cuffie e altoparlanti Bluetooth, smartwatch e smartband, auricolari Bluetooth;
- come funzionano le cuffie Bluetooth;
- qual è la differenza fra Bluetooth e wireless.
Se però qualcosa non ti fosse chiaro, scrivimi pure nei commenti! 😉