M.2 è il nome assunto dallo standard che Intel ha introdotto nel 2012 con il nome di NGFF, o Next Generation Form Factor.
A oggi, il formato M.2 viene utilizzato per gli SSD di nuova generazione, quelli che utilizzano il PCI-Express e raggiungono velocità altissime.
Nel corso degli anni, sotto l’ombrello del form factor M.2 si sono raccolte diverse interfacce di collegamento. Ancora oggi esistono SSD M.2 che utilizzano l’interfaccia SATA, mentre le unità più moderne impiegano il PCIe a quattro corsie.
Inoltre, anche per quanto riguarda i formati M.2 ci sono diverse differenze in relazione:
- ai contatti utilizzati per il trasferimento dei dati;
- alle dimensioni effettive delle unità M.2.
Rimanendo sul settore degli SSD, negli ultimi tempi si è verificata una sorta di uniformazione del connettore tanto nelle schede madre quanto nelle memorie.
Per quanto riguarda invece le dimensioni, lo standard M.2 2280 è oggi quello più utilizzato nei computer desktop e in molti laptop.
Per capire di cosa si tratta, basta guardare con attenzione al nome. Infatti:
- M.2 indica il formato dell’unità SSD;
- 22 indica la larghezza, ossia 22 mm;
- 80 indica la lunghezza, ossia 80 mm.
Esistono anche altre varianti, tutte identificate allo stesso modo. M.2 2230, M.2 2242, M.2 2260 e M.2 22110 sono però più indicati per altri utilizzi, come console da gaming e server.
Insieme all’interfaccia PCIe e al protocollo NVMe, il formato M.2 ha contribuito alla rivoluzione degli SSD che abbiamo visto negli ultimi anni.
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