Da quando nel 1990 fu introdotta l’interfaccia USB (Universal Serial Bus), fu l’inizio di una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’informatica, poiché per la prima volta fu possibile collegare dispositivi in modalità “hot-swap”, ossia con la possibilità di collegarli mentre il computer o il dispositivo è acceso, senza la necessità di un riavvio.
Da allora la diffusione è diventata enorme, tanto che la maggior parte dei dispositivi elettronici che abbiamo ne possiede una, grazie anche ai maggiori brand di hardware come Apple, HP, ecc… Installarono le prime porte USB sui loro devices favorendone ancor di più la diffusione. Già nel 1996 Windows 95 supportava la versione USB 1.0.
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Modalità di connessione
Come già ti ho anticipato, l’USB ha avuto un enorme impatto nel mondo dell’informatica proprio per la particolarità di esser Plug and Play e Hot Swap ciò significa che oltre a poter essere inserita mentre il device è acceso e senza l’obbligo di riavviarlo, è possibile utilizzarla nell’immediato. Con il passare del tempo riuscì a soppiantare anche tutte le porte seriali e porte parallele, che non avrebbero mai potuto competere con un’interfaccia del genere e sebbene ad oggi vengano ancora minimamente utilizzate, vengono emulate su una porta USB.
Un limite dell’USB è la lunghezza del cavo che oltre ai 5 metri inizia ad avere problemi di comunicazione, per ovviare a questo problema è possibile inserire degli Hub di mezzo che amplifichino il segnale fino ad un massimo di 5.
Alimentazione
Le porte USB funzionano con una tensione standard di 5V ed opzionalmente può essere configurata per utilizzi specifici e particolari con altri livelli di voltaggio, come: 12V, 24V, 48V, 50V, ecc…
Avendo una struttura ad albero, ciò significa che ad una porta è possibile collegare fino a 127 dispositivi è importante che la tensione sia unificata, poiché non prevedendo un controllo sui Volt in ingresso, il device potrebbe danneggiarsi irreparabilmente in caso di instabilità.
Versioni
La porta USB negli anni ha davvero fatto comodo a tutti, poiché ha permesso una facile connessione tra dispositivi e per questo motivo fin dalla sua introduzione si è cercato di aumentare la velocità di trasferimento migliorandola di versione in versione, infatti tutte le USB non supportano il trasferimento video, tranne il Type-C e sicuramente i suoi successori.
Le versioni che si sono susseguite negli anni sono rispettivamente:
- USB: 1.0 Gennaio del 1996, velocità di trasferimento 125 KB/sec
- USB: 1.1 Agosto del 1998, velocità di trasferimento 875 KB/sec
- USB: 2.0 Aprile del 2000, velocità di trasferimento 35 MB/sec
- USB: 3.0 Settembre del 2008, velocità di trasferimento 400 MB/sec
- USB: 3.1 (Type-C) Gennaio 2013, velocità di trasferimento 900 MB/sec
Le versioni successive hanno dato inizio a una sorta di confusione, per cui oggi non esiste più USB 3.0 e USB 3.1.
Al contrario, gli ultimi standard sono USB 3.2 Gen 1×1, USB 3.2 Gen 1×2, USB 3.2 Gen 2×1 e USB 3.2 Gen 2×2. Ciascuno ha velocità massime e connettori compatibili.
Per saperne di più, dai pure un’occhiata alla guida su come capire gli standard USB! 😉
Connettori
Oltre al connettore classico dell’USB che viene denominato di tipo A, esistono tanti altri connettori che vengono abitualmente utilizzati in varie situazioni.
Esiste il connettore di tipo B che è il classico delle stampanti, Micro-USB è il formato che è stato utilizzato per tutti gli smartphone prima dell’arrivo dell’USB Type-C ed il Mini-USB che è stato utilizzato ad esempio sulle videocamere.