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Connessione wireless – Guida agli standard Wi-Fi

A parte alcuni casi molto specifici – come i contesti aziendali – quando ci colleghiamo a Internet lo facciamo con una connessione wireless.

In pratica, non c’è alcun bisogno di fili o cavi particolari: al contrario, possiamo accedere alla rete globale con una comodità fino a pochi anni fa solo immaginata.

Ora, collegarsi a Internet con il cellulare o con il modem router di casa può sembrare la stessa cosa, ma non lo è.

Nel primo caso hai un modem integrato nello smartphone che permette il collegamento. Nel secondo caso invece la connessione avviene in primo luogo a una rete WLAN seguendo alcuni standard Wi-Fi.

In questa guida, ti parlerò proprio di questi ultimi. Vedremo quindi:

  • cosa sono gli standard WiFi;
  • perché si chiamano WiFi 4, WiFi 5 e WiFi 6;
  • quali sono le loro differenze;
  • quale scegliere a seconda delle tue necessità.

Sei pronto? Iniziamo subito! 😉

Connessione wireless - Guida agli standard Wi-Fi

Cosa vuol dire WiFi?

Tecnicamente, il nome Wi-Fi o WiFi non vuol dire niente.

Certo, inizialmente si parlava di un vago “Wireless Fidelity”, sulla falsariga della “High Fidelity” Hi-Fi, ma non è il caso del Wi-Fi.

Si tratta in realtà di un’operazione di naming perfettamente riuscita. WiFi infatti identifica una tecnologia che permette il collegamento wireless a reti WLAN, le sue caratteristiche, il suo protocollo e i dispositivi compatibili.

Dal momento che identifica i vari standard IEEE 802.11, come vedremo fra poco, il Wi-Fi non è neanche sinonimo di wireless:

  • quest’ultimo indica una tipologia di connessione senza fili, come può essere anche quella delle cuffie per TV o dei mouse per computer;
  • il primo indica invece una tecnologia legata alle reti private e, per loro tramite, al collegamento a Internet.

Nel corso degli anni, il nome Wi-Fi è passato dall’indicare la tecnologia sviluppata dalla Wi-Fi Alliance – o WECA, che sta per Wireless Ethernet Compatibility Alliance – a identificare gli standard di collegamento senza fili.

In pratica, da nome proprio è diventato un nome comune, tanto che oggi si parla di router WiFi, ripetitore WiFi, e così via. Questi nomi indicano dei dispositivi che generano reti wireless secondo gli standard Wi-Fi. 😉

Il protocollo 802.11 e i primi standard WiFi

A definire gli standard WiFi è lo IEEE, acronimo per Institute of Electrical and Electronics Engineers, che ha introdotto il protocollo IEEE 802.11 nel 1997.

Da lì il sistema è stato interessato da diverse revisioni ed evoluzioni.

Da una parte, sono stati introdotti standard sempre più veloci e adatti alle necessità contemporanee, mentre dall’altra parte è cambiata la nomenclatura.

I primi standard WiFi a essere utilizzati in ambito consumer sono stati:

  • WiFi 1, retronimo non ufficiale dello standard IEEE 802.11b, con trasmissione a 2.4 GHz e velocità fino a 11 Mbps;
  • il WiFi 2, ovvero IEEE 802.11a, che trasmetteva sulla banda a 5 GHz e poteva raggiungere anche i 54 Mbps;
  • WiFi 3, quello più utilizzato nei primi anni 2000, IEEE 802.11g con trasmissione a 2.4 GHz e massima velocità a 54 Mbps.

Non è raro, soprattutto in modem e router datati, trovate fra le caratteristiche il supporto alle reti WLAN con protocollo 802.11bag.

Le lettere in successione indicavano proprio la compatibilità con i tre vecchi standard WiFi. Oggi, come puoi immaginare, essi sono stati superati dai protocolli più recenti e non vengono più utilizzati. 🙂

Velocità più alte: WiFi 4 e WiFi 5

Nel 2009 viene introdotto lo standard IEEE 802.11n, da qualche anno ormai conosciuto come WiFi 4. Si tratta della versione che per anni è stata la più diffusa nell’ambito delle reti WLAN, soprattutto grazie:

  • alla trasmissione a 2.4 GHz con range di 70 metri in interni e oltre i 200 metri in esterni;
  • a velocità che possono raggiungere i 450 Mbps (con tre antenne);
  • all’introduzione di nuove tecnologie come MIMO (Multiple Input Multiple Output) e Beamforming.

Grazie a queste ultime due funzionalità, la trasmissione viene ottimizzata e permette anche più dispositivi connessi senza grandi perdite di prestazioni. 🙂

Ancora oggi si trovano modem router e/o router puri che dispongono esclusivamente del WiFi 4. Non sono ancora passati totalmente di moda, perché le velocità raggiungibili possono risultare sufficienti per un uso basilare della rete.

Esempi sono il TP-Link TD-W9970 e il TP-Link TL-WR841N, dispositivi molto entry level ed economici ma nondimeno interessanti.

Il WiFi 4 è tuttavia utilizzato anche nei dispositivi di rete che invece utilizzano il WiFi 5, ovvero il vecchio standard di trasmissione IEEE 802.11ac.

Introdotto nel 2014, il WiFi 5 migliora praticamente tutte le caratteristiche dello standard precedente.

Aumenta la velocità massima di trasmissione, che teoricamente può arrivare fino a 6933 Mbps, e vengono integrate tecnologie come MU-MIMO, ovvero il Multi User MIMO.

Si tratta del protocollo di trasmissione wireless per reti WLAN oggi più diffuso, insieme al WiFi 4. Infatti, se quest’ultimo trasmette su una banda a 2.4 GHz, il WiFi 5 trasmette a 5 GHz.

Ne sono provvisti tutti i migliori modem router e i router per ADSL, VDSL ed EOLO. Inoltre, non solo è in grado di garantire maggiori velocità e migliore gestione del traffico, ma offre anche una sicurezza avanzata per i pacchetti di dati. 😉

WiFi 6: la rivoluzione wireless

Arriviamo infine all’ultimo standard WiFi oggi disponibile, il più recente.

Corrispondente al protocollo IEEE 802.11ax e introdotto nel 2019, il WiFi 6 rivoluziona le reti wireless soprattutto dal punto di vista del numero di dispositivi connessi.

Si tratta infatti di una versione pensata per ambienti – privati e pubblici – che presentano un’alta densità di dispositivi e di persone. 🙂

Più che la velocità che una rete WLAN può raggiungere, a rappresentare il collo di bottiglia nella connessione senza fili è la quantità di device da gestire.

Il WiFi 6 agisce proprio su questo problema, in particolare grazie alla tecnologia OFDMA ovvero Orthogonal Frequency Division Multiple Access, che permette una gestione in contemporanea di più sottocanali dedicati a dispositivi diversi.

Un altro miglioramento riguarda anche la latenza. Molto più bassa rispetto alle versioni precedenti, può risultare maggiormente adatta a esperienze come il cloud gaming.

Ma non è tutto qui. Il WiFi 6 infatti:

  • può trasmettere sia a 2.4 GHz sia a 5 GHz;
  • è in grado di raggiungere una velocità massima di 9608 Mbps;
  • è ideale per fruire di contenuti in ultra definizione, ammesso che la tua connessione a Internet li possa supportare.

Considera che rete WLAN e collegamento a Internet non sono la stessa cosa. Se il secondo necessita di un modem e ti collega a una rete WAN, la prima è la versione wireless della rete LAN. 😉

Se vuoi approfondire questo argomento, dai pure un’occhiata alle guida guida sulle differenze fra modem e router.

Esempi di router e modem router che supportano lo standard IEEE 802.11ax sono l’ASUS DSL-AX82U e il TP-LInk Archer AX6000, due dei migliori device oggi in circolazione.

Evoluzione del WiFi 6: il nuovo WiFi 6E

Se stai cercando un dispositivo di rete, allora ti sarai imbattuto nel WiFi 6E e potresti chiederti quali sono le differenze con l’ormai abbastanza diffuso WiFi 6.

Ecco, una differenza c’è e riguarda la banda di trasmissione. Rispetto alla 2.4 GHz, fin troppo congestionata, e alla 5 GHz, ormai piena anch’essa, il WiFi 6E può utilizzare la banda a 6 GHz.

In pratica, potrai avere un collegamento con meno interferenze e raggiungere in breve tempo le velocità di trasferimento.

Ovviamente, sarà necessario che sia il router sia il dispositivo che vuoi collegare alla rete supportino entrambi il WiFi 6E. 😉

Oggi questo standard non è tuttavia ancora molto diffuso, e in ogni caso la sua reale utilità dipende dall’uso che ne farai e dalle tue esigenze concrete.

Quale WiFi scegliere?

Collegandosi alla fine del paragrafo precedente, quella del titolo è la domanda delle domande: che tipo di WiFi conviene scegliere?

D’altronde, i dispositivi con solo il WiFi 4 sono molto economici e in fondo possono andare bene se non fai un grande uso delle reti WLAN o del Web.

Stesso discorso si può fare anche per il WiFi 5, che negli ultimi tempi ha visto i prezzi ridursi di molto.

Per esempio, puoi trovare router molto validi come il Tenda AC19 e il TP-Link Archer VR300 anche se il tuo budget è molto contenuto.

La realtà è che la scelta dipende dalle tue necessità. In generale, se non hai bisogno di velocità e migliore gestione della tua rete, il WiFi 4 va benissimo.

Al massimo puoi optare per un dispositivo con WiFi 5. In questo modo, non dovrai spendere molto e avrai trasmissione a doppia banda e diverse funzionalità.

Se invece ti colleghi con molti device alla rete WLAN e trasferisci grandi quantità di file, la scelta è quella di un router o un modem router che supporta il WiFi 6.

Certo, ci sono anche modelli WiFi 5 che permettono di raggiungere velocità abbastanza elevate, ma saranno comunque un passo indietro rispetto alla versione più recente. 🙂

Conclusioni

Come hai visto, sin dalla sua introduzione nel 1997 il WiFi ha fatto tantissima strada, sia in termini di velocità sia per le tecnologie di gestione del segnale.

Nel corso della guida, ti ho mostrato i vecchi standard – non più usati – e quelli oggi più diffusi nei dispositivi di rete.

A tale proposito, se vuoi farti un’idea più chiara, ti segnalo le guide dedicate ai migliori:

Se invece hai qualche dubbio o hai bisogno di un consiglio, scrivimi pure un commento qui sotto! 😉

Matteo Zigliani
Matteo Ziglianihttps://robadainformatici.it
CEO & Founder di www.robadainformatici.it, vivo l'informatica come una passione. Di giorno aiuto le persone a sfruttare la tecnologia a proprio favore, nel tempo libero condivido queste fantastiche conoscenze in questo spazio, con il resto della rete.

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