Nell’ambito dei mouse per PC, CPI è una sigla che sta per Counts Per Inch e può essere tradotta come conteggi per pollice.
In pratica, il valore dei CPI indica quante volte il sensore del mouse legge la superficie sottostante per ogni pollice di movimento fisico che gli fai fare.
Detto in altri termini, i CPI misurano la sensibilità del mouse e, da un certo punto di vista, sono sovrapponibili ai più conosciuti DPI. Ma non senza differenze.
A cosa serve allora questa misurazione? E qual è la differenza con i DPI?
Scopriamolo insieme! 😉

Cosa indica il valore dei CPI?
Come ti dicevo nell’introduzione, il valore dei CPI indica quanti conteggi per pollice fa il mouse quando scorre su una qualsiasi superficie.
Ciò vuol dire che:
- un CPI più alto indica un movimento più veloce del mouse e corrisponde ad una maggiore sensibilità, che si traduce in un cursore più mobile sullo schermo;
- un CPI più basso indica una minore sensibilità del mouse e una maggiore precisione del cursore su schermo.
Nel primo caso, la maggiore velocità del cursore può essere utile in videogame in cui è necessario orientarsi in pochissime frazioni di secondo.
Viceversa, il secondo caso serve per quei videogame o quelle operazioni in cui il mouse deve essere più preciso.
Qual è il valore di CPI giusto nel gaming?
Proprio per questo, quello dei CPI è un parametro fondamentale per i videogiocatori.
Dal momento che influenza direttamente la velocità e la precisione con cui controlli il cursore, è importante scegliere il valore di “conteggi per pollice” ideale per le tue esigenze. 😉
Per fare qualche esempio, vediamo alcuni generi:
- FPS: un CPI più basso permette di mirare con maggiore precisione, mentre un CPI più alto è più in linea con tempi di reazione più rapidi.
- RTS e MOBA: qui la distinzione è più sfumata, perché un CPI più alto è ideale per muovere rapidamente la visuale sulla mappa, ma riduce la precisione dei comandi.
- RPG e MMO: un valore medio di CPI assicura una buona precisione senza limitare troppo la velocità di reazione.
Considera che anche altri parametri, come la risoluzione, possono influenzare il valore di CPI adatto alle tue esigenze. E anche di molto.
Un monitor con risoluzione Full HD, QHD o 4K ha un valore diverso di pixel che il cursore deve coprire con il movimento del mouse. Ma il tappetino ha le stesse dimensioni.
Di conseguenza, può essere utile aumentare il valore di CPI per controllare meglio il cursore e migliorare l’uso in generale del PC. 😉
Qual è la differenza fra CPI e DPI?
Se hai già avuto modo di scegliere un mouse da gaming, avrai visto come non tutti i produttori utilizzano la sigla CPI.
Al contrario, alcuni preferiscono la sigla DPI, ossia Dots Per Inch, o punti per pollice.
Quale è la differenza?
Entrambi indicano la stessa cosa, lo stesso parametro, lo stesso valore, con una differenza fondamentale:
- i DPI indicano i punti per pollice e sono più adatti ad indicare la risoluzione di stampa delle stampanti;
- i CPI invece descrivono la sensibilità dei mouse riferendosi ai conteggi per ogni pollice di movimento.
Nella pratica, cambia davvero poco, ma la distinzione c’è e non è di natura secondaria. 😉
Conclusioni
In definitiva, i CPI rappresentano un valore fondamentale per quella che è la caratteristica principale di un mouse da gaming: migliorare le prestazioni di gioco.
Da questo punto di vista, puoi trovare interessante la guida su come aumentare la velocità del mouse.
Se invece stai valutando di aggiornare la tua configurazione, qui trovi la guida ai migliori mouse da gaming.
Per qualsiasi dubbio, o se hai bisogno di un consiglio, scrivi pure un commento qui sotto: troveremo insieme la risposta! 😉