ATX è un acronimo che sta per Advanced Technology eXtended e indica uno standard in vigore per le dimensioni del case, dell’alimentatore e della scheda madre.
Lo standard ATX indica dei criteri per la compatibilità di queste tre componenti e permette quindi di assemblare un PC senza andare incontro a troppe difficoltà.
Scorri in basso per scoprire in cosa consiste lo standard ATX e come varia fra le diverse componenti. 🙂
Standard ATX: cos’è e a cosa serve
Introdotto da Intel nel 1995 e sottoposto a diverse revisioni anche in tempi recenti, inizialmente lo standard ATX doveva sostituire l’ormai datato standard AT di IBM.
Se quest’ultimo era un insieme di definizioni generiche per i PC-AT, lo standard ATX dà indicazioni molto più specifiche su:
- dimensioni della scheda madre;
- posizione degli slot;
- fori per il fissaggio della scheda madre;
- dimensioni e posizioni dei fori sul case di un computer;
- dimensioni e montaggio dell’alimentatore del PC;
- posizione e colori dei connettori;
- collegamento dell’alimentatore al computer.
La compatibilità fra scheda madre, case e alimentatore non è quindi un semplice discorso di misure.
Al contrario, lo standard ATX unifica la posizione e la distanza dei fori per il fissaggio, le indicazioni del montaggio e la possibilità di installare insieme le diverse componenti.
Schede madre, PSU, case: lo standard ATX
Pur definendo dei criteri di compatibilità, montaggio e aggiornamento dei componenti, lo standard ATX viene declinato a seconda che parliamo di:
- schede madre;
- alimentatori;
- case.
Il primo caso è quello che ha visto le maggiori evoluzioni nel tempo. Infatti, il cosiddetto form factor ATX definisce una sola tipologia di scheda madre con dimensioni specifiche.
Accanto al formato ATX, l’evoluzione tecnologica ha visto lo sviluppo di altri formati:
- il formato Micro ATX e quello Mini ITX, che riducono le dimensioni e permettono l’installazione in case più piccoli;
- alcuni formati che utilizzano dimensioni ancora inferiori, pensati per dispositivi portatili come i Mini PC;
- il sempre meno utilizzato formato EATX, più grande di tutti e adatto ai server piuttosto che ai computer desktop.
Allo stesso tempo, gli alimentatori per PC ATX definiscono una tipologia abbastanza specifica. Ne esistono altre versioni, come le PSU SFX o Small Form Factor, che però mantengono i medesimi connettori proprio per assicurare la compatibilità.
Un esempio dello standard ATX lo si può ritrovare proprio nel collegamento fra alimentatore e scheda madre. Il cavo che alimenta quest’ultima, quello da 20+4 pin, viene chiamato proprio cavo ATX. 🙂
Ricorda però che un alimentatore SFX non va a cambiare lo standard ATX per la scheda madre, ma si limita a ridurre le dimensioni di una PSU. In questo modo, ne permette l’installazione in case più piccoli rispetto a quelli attualmente più diffusi.
A tale proposito, a inizio 2022 sono state diffuse le specifiche per il nuovo standard ATX 3.0, segno che dal 1995 continuano gli aggiornamenti. 🙂
Conclusioni
Come hai visto, lo standard ATX ha rappresentato un grande passo avanti per l’informatica.
Da una parte, ha permesso una vera e propria unificazione per quanto riguarda i criteri di compatibilità fra schede madre, alimentatori e case per PC. Dall’altra parte, ha semplificato di molto tutte le procedure di aggiornamento e assemblaggio del computer.
Su questo punto, se stai valutando di eseguire un update del tuo PC, dai pure un’occhiata alle guide dedicate:
- alle migliori schede madre;
- ai migliori alimentatori;
- ai migliori case.
Per qualsiasi dubbio, invece, non esitare a scrivere un commento qui sotto! 😉